arch. Eugenia Riffelli (giovane professionista), arch. Paola Piermattei, arch. Antonella Adduci, arch. Michele Bianchi
Il progetto per la nuova Scuola dell'Infanzia della Città di Albino si basa sull'idea di edificio per la formazione come elemento cardine della comunità. L'approccio progettuale e compositivo nasce dalla necessità di creare luoghi idonei ad accogliere le esigenze del primo livello di istruzione, in cui si sperimenta per la prima volta il rapporto con il mondo esterno e l'inserimento nella comunità. A questa spinta progressiva verso l'esplorazione e l'acquisizione di autonomia si accosta l'esigenza di poter essere accompagnati da un ambiente accogliente e familiare, in grado di mitigare un passaggio fondamentale per la formazione dell’individuo. Il sistema delle case-aule è organizzato come un microcosmo urbano, un piccolo villaggio educativo protetto e confortevole, dove i piccoli utenti crescono come individui e cittadini. Il rapporto fra esplorazione e protezione e la stretta connessione fra esigenze didattiche e approccio progettuale definiscono la struttura dell’ambiente fisico, terzo insegnante a cui fare riferimento per modalità di apprendimento virtuose. Lo spazio didattico è organizzato attorno ad un modulo ripetibile, mentre la presenza di un piccolo patio e una serie di lucernai aperti sulla terrazza al primo piano portano aria e luce naturale all'interno della piazza coperta fra le case. Le scelte programmatiche attuate dal progetto sono prevalentemente volte a conformare spazi per una didattica dinamica e a centrare l’apprendimento sull’esperienza e sull’integrazione tra teoria e pratica. Il rapporto fra spazi e didattica si configura in maniera diversificata a seconda dei livelli di approccio fra lo studente e gli spazi scolastici. La sezione è un luogo protetto in cui si concentrano le attività, la piazza interna che ospita la mensa diviene invece occasione di scambio e relazione con gli altri.