Arch. Marilisa Cellurale, Arch. Martina Morino, Arch. Eugenia Riffelli, Arch. Gianluca Miceli
La proposta interpreta il tema della scuola innovativa come dispositivo attivo e dell'architettura come educatore in sé. L'immagine della pineta, della terra lavorata sullo sfondo del paese di Santa Croce, la memoria e le trame di una società multiculturale costituiscono la materia di progetto. Gli spazi dell'apprendimento coinvolgono l'intera area d'intervento e le scelte programmatiche sono prevalentemente volte a conformare spazi per una didattica dinamica, capace di produrre momenti diversi e centrare l'apprendimento sull'esperienza e sull'integrazione tra teoria e pratica. Sul margine del lotto, l'architettura costituisce il diaframma naturale tra la vita urbana e un parco d'arte e di esplorazione per i giovani cittadini in formazione. In relazione al fronte urbano, il progetto modella uno spazio tridimensionale con una quinta compatta ma di proporzioni e aspetto domestici, che permette un’introspezione visiva controllata dalla strada e segna il punto di accesso con un invito. Sul fronte opposto, l’architettura stabilisce un rapporto osmotico con il parco, pensato come città vegetale, un sistema di episodi e di sperimentazioni.