committente: Ministero per i BB. CC. e AA. Soprintendenza Archeologica di Roma
importo lavori: 1.331.419,32 euro
in collaborazione con:
Prof. A. Vidotto (responsabile del progetto)
Il confronto con l’imponente architettura storica romana dei primi del ‘900 ha fatto scaturire un intervento volutamente misurato che si esplicita all’esterno con un nuovo spessore addossato all’edificio basso e un collegamento pensile con il museo e al suo interno con l’inserimento delle nuove funzioni a servizio del museo (caffetteria, ristorante, laboratorio di restauro e CED).
Il rispetto per l’identità architettonica dell’edificio stesso e la sua configurazione spaziale hanno suggerito l’addizione del nuovo volume che ospiterà i collegamenti interni e gli spazi di servizio delle nuove funzioni. Tenendo conto dell’esposizione a nord-est della facciata interna che la esclude dal soleggiamento diretto e dell’esigua larghezza del cortile su cui incombe la poderosa facciata di Palazzo Massimo quattro volte più alta dell’annesso- si vuole ottenere, nella nuova relazione tra i due edifici, un effetto che attenui lo scarto dimensionale tra le due parti. Trattata come uno schermo leggero, su cui potranno riflettersi in modo attenuato la scansione del bugnato, le forti cornici marcapiano, e le grandi finestre del Museo, la nuova facciata coprirà l’addizione “di servizio” con vetri serigrafati opachi, lasciandone alcune parti significative in trasparenza e con poche finestre apribili verso l’esterno.